
Il mostro di Loch Ness noto anche come Nessie è sicuramente uno dei criptidi più famosi al mondo. Il lago dove si dice viva e da cui prende il nome è il più profondo della Gran Bretagna (circa 210 metri). Questa leggendaria creatura in molti credono possa trattarsi di un criptoclido, un rettile marino dal collo lungo vissuto 70 milioni di anni fa che si cibava di pesci e appartenente al gruppo dei plesiosauri.
I primi avvistamenti di questa creatura risalgono al 566, dove lungo le sponde del fiume Ness un uomo venne ucciso da una selvaggia bestia marina. Fino al ventesimo secolo non esistono altre testimonianze, eccetto una avvenuta nel 1871, quando un uomo, il dottor D. Mackenzie, spiegò di aver visto un oggetto o una qualche specie di animale contorcersi e agitare l’acqua. Alcuni avvistamenti, in cui la sagoma era confusa, sarebbero avvenuti anche sulla terraferma, a partire dal 1930: intorno a quell’anno, ad esempio, dei collegiali di Drumnadrochit raccontarono al loro professore di aver visto “un animale davvero straordinario e spaventoso nelle paludi che bordano la baia di Urquhart”; ad ogni modo, tutte le segnalazioni si sono rivelate poco attendibili o dei falsi clamorosi. Nel corso degli anni ci furono anche altri avvistamenti, le cui testimonianze sono state sempre molto confuse, come molto confuse sono state anche le diverse prove fotografiche, in cui in alcuni casi era palese che si trattava di falsi, mentre in altre non si è trovata ancora una spiegazione razionale, questo anche perché le foto erano molto confuse. Una delle testimonianze fotografiche più note, poi rivelatasi un falso, è quella passata alla storia come “La foto del chirurgo”, scattata da Robert Kenneth Wilson nei pressi di Invermoriston con l’ausilio dell’amico Maurice Chambers il 19 aprile 1934. Wilson scattò diverse fotografie, la più nota delle quali mostra una silhouette nera, leggermente ricurva all’estremità, circondata da mulinelli concentrici; alla base sembra apparire quello che potrebbe essere un corpo; su un’altra foto, il corpo in questione è quasi sparito nell’acqua. Tuttavia nel 1994, la foto fu smascherata dal Centro di Loch Ness come un falso: essa mostrava in realtà un sottomarino giocattolo al quale era stata attaccata una sagoma che emergeva dall’acqua a forma di testa di serpente.
Per quanto riguarda invece avvistamenti avvenuti nei giorni nostri, forse il più significativo potrebbe essere quello avvenuto il 27 agosto del 2013, quando il turista David Elder realizzò un video di cinque minuti in cui si nota “un’onda misteriosa” sul lago; secondo lo stesso Elder, l’onda era prodotta da un “oggetto solido nero” delle dimensioni di circa 4,5 m appena sotto la superficie dell’acqua.[38] Elder, cinquantenne di East Kilbride, South Lanarkshire, stava scattando una fotografia ad un cigno dal molo di Fort Augustus nella parte sud-occidentale del lago, allorché notò e riuscì ad immortalare lo strano movimento. Egli affermò che: [l’acqua era veramente calma in quel momento e non c’erano increspature dovute alle onde o altre attività sull’acqua].
Ovviamente ci furono anche tantissimi altri avvistamenti, in cui le prove fotografiche risultarono dei falsi o comunque le foto non erano sufficientemente definite per capire di cosa si trattasse realmente, ma ora passiamo alle ricerche che vennero fatte per provare l’esistenza di questa creatura.
La più importante molto probabilmente nonché la prima fu quella del 1987, l’operazione Deepscan. In questa spedizione ventiquattro imbarcazioni dotate di apparecchiature per il rilevamento dell’eco sono state dispiegate su tutta la larghezza del lago e contemporaneamente hanno inviato onde acustiche. Secondo la BBC News, gli scienziati avevano stabilito un contatto sonar con un oggetto non identificato di dimensioni e forza insolite. I ricercatori sono tornati poi in un secondo momento, scansionando nuovamente l’area. L’analisi delle immagini dell’ecoscandaglio sembrava indicare detriti sul fondo del lago, sebbene in tre delle immagini ci fosse movimento. Adrian Shine ipotizzò, in base alle dimensioni, che potessero essere foche che erano entrate nel lago. L’esperto di ecoscandagli Darrell Lowrance, fondatore di Lowrance Electronics, ha donato un certo numero di unità di ecoscandaglio utilizzate nell’operazione. Dopo aver esaminato il ritorno del sonar che indicava un grande oggetto in movimento a una profondità di 180 metri (590 piedi) vicino a Urquhart Bay, Lowrance ha detto: “C’è qualcosa qui che non capiamo, e c’è qualcosa qui che è più grande di un pesce, forse alcune specie che non sono state rilevate prima. Non lo so.”
Successivamente a questa ricerca, nel 2003 la BBC sponsorizzò una ricerca nel lago utilizzando 600 raggi sonar e tracciamento satellitare. La ricerca aveva una risoluzione talmente elevata che permise agli scienziati coinvolti di dimostrare che nel lago non era presente nessun animale di notevoli dimensioni, dimostrando così che il mostro di Loch Ness era solo un mito.
Altra ricerca molto importante fu quella di un team internazionale composto da ricercatori delle università di Otago, Copenaghen, Hull e Highlands and Islands, che ha svolto un’indagine sul DNA del lago nel giugno 2018, alla ricerca di specie insolite. I risultati sono stati pubblicati nel 2019; non c’era DNA di grandi pesci come squali, storioni e pesci gatto. Non c’era nemmeno il DNA di lontre o foche. È stato trovato molto DNA di anguilla. Il leader dello studio, il prof. Neil Gemmell dell’Università di Otago, ha affermato di non poter escludere la possibilità di anguille di dimensioni estreme, anche se non ne è stata trovata nessuna, né è stata mai catturata. L’altra possibilità è che la grande quantità di DNA dell’anguilla provenga semplicemente da molte piccole anguille. Nessuna prova di sequenze di rettili è stata trovata, ha aggiunto poi dicendo, “quindi penso che possiamo essere abbastanza sicuri che probabilmente non c’è un rettile squamoso gigante che nuota intorno a Loch Ness”.
Insomma, dopo quest’ultima ricerca la leggenda intorno al mostro di Loch Ness sembra aver trovato finalmente la pace, anche se secondo chi ancora crede a questa leggenda, ce da dire che nel lago sono presenti diverse caverne sotterranee e secondo alcune teorie che però non sono state del tutto confermate da ricercatori e scienziati, queste sarebbe collegate con il mare aperto, quindi secondo alcuni il mostro potrebbe uscire e rientrare nel lago a suo piacimento. Ovviamente secondo gli scettici anche quest’ultima teoria non avrebbe nessun fondamento, perché a detta loro se davvero ci fosse stata questa creatura nel lago non spiega perché questa non si sia mai fatta vedere sulla riva e poi come già detto non vi sono prove scientifiche e fotografiche che ne dimostrino l’esistenza.
Resta il fatto comunque, che ancora oggi il mistero di Nessie fa sognare adulti e bambini e chissà magari un giorno, quando ci saranno le tecnologie adatte si riuscirà a esplorare al meglio queste famose caverne che si trovano sotto la superficie del lago e magari quel giorno si riuscirà a dimostrare che davvero in quel lago qualcosa di straordinario possa esserci.