Il protagonista di questa esperienza è Carlo (nome di fantasia, perchè ci è stato chiesto l’anonimato), 33 anni di Roma, che 7 anni fa partì per Londra e andò a lavorare in un ospedale:

Nel 2015 partii dall’Italia per lavorare in un ospedale di Londra, nel quartiere di Chelsea come infermiere. Il mio primo reparto fu quello di medicina generale, questo lo ricordo molto bene. Mi trovavo ad effettuare il mio turno di notte con una collega più anziana, il reparto era diviso in due parti e le ultime 3 stanze erano quelle che io dovevo controllare, perché la mia collega non voleva assolutamente sorvegliarle durante la notte.

La cosa mi sembrò strana e quando le chiesi il motivo, lei mi rispose che tanti anni prima in quella stanza erano deceduti 2 bambini e dopo questo spiacevole evento, si diceva che in quella parte dell’ospedale durante la notte, si sentivano spesso le risate dei bambini e alcuni dicono di averne visti due correre per i corridoi, quando in realtà nel reparto di bambini non ce ne fossero.

Io essendo nuovo dovetti accettare, ed inizio il mio turno. Verso l’una di notte, sento suonare il campanello proprio dall’ultima stanza dove erano morti quei bambini, prontamente rispondo alla chiamata del paziente che una volta arrivato in stanza mi riferisce che si è svegliato a causa dei alcuni schiamazzi che ha sentito, dicendomi anche che questi schiamazzi erano causati da dei bambini e che ne aveva sentito le voci. Sentendo così lo tranquillizzo e accendo la luce, per dimostrargli che nella stanza non c’è nessuno, tranquillizzato il paziente ritorno alla mia postazione e ripenso a quello che mi aveva raccontato la mia collega.

Tra me penso che forse il paziente stesse solamente sognando o che magari per mia svista, qualcuno sia passato per il corridoio facendo un pò di casino, ma mentre stavo riflettendo mi risuona di nuovo il campanello dalla stessa stanza, vado di nuovo dal paziente che questa volta oltre agli schiamazzi, mi dice di aver visto due bambini uscire dalla sua stanza. Li per li ero incredulo, quindi mi scuso con il paziente e gli dico che starò più attento a non far entrare nessuno.

Così ritorno alla mia postazione, chiamo la mia collega e gli racconto quello che mi è successo, e lei mi rispose dicendomi che avevo fatto male a non crederle e che ero stato troppo scettico riguardo la storia che mi aveva raccontato.

Nei giorni successivi provai a dare una spiegazione a quello che avevo vissuto, ma con scarsi risultati, nel frattempo, pochi giorni dopo il paziente che occupava quella stanza venne dimesso, e al suo posto ne arrivò un altro.

A breve distanza da quell’episodio mi venne nuovamente affidato il turno di notte, e praticamente mi successe la stessa e identica cosa, ma questa volta con un altro paziente.. Ero incredulo!

Da quel momento capii che le voci che giravano su quella stanza, non erano una semplice diceria, e capii che questo fenomeno per quanto io fossi una persona razionale, non aveva una spiegazione…